Storytelling: molto più di semplici storie
Oggi il termine Storytelling è diventato una moda.
Hai scritto un articolo di un blog? Stai facendo Storytelling. Hai pubblicato un post di Facebook? Un video su youtube? Hai condiviso una Instagram Stories? Stai facendo Storytelling.
Proviamo invece a cambiare prospettiva. Immaginiamo che esista una tecnica di marketing capace di dare forza emozionale al prodotto attraverso l’individuazione dei media più adatti; che sappia comunicare efficacemente i punti di forza dei prodotti così da conquistare nuovi clienti e differenziarti dalla concorrenza… Si tratterebbe ancora di semplice moda? Certo che no.
Cosa non è lo Storytelling: raccontare storie.
Cos’è lo Storytelling: comunicare attraverso racconti. Lo Storytelling è una scienza. Fare quest’attività di marketing significa studiare strategicamente e applicare in modo efficace il funzionamento dei racconti per emergere dal mercato e rimanere nella memoria dei target.
Attraverso lo Storytelling un prodotto/servizio riesce a essere:
- Compreso e riconosciuto. Un racconto genera uno scambio di esperienze.
- Ricordato. Un racconto è capace di trattenere nella mente quelle informazioni che altrimenti andrebbero perdute.
- Coinvolgente ed emozionante. Un racconto efficace non è mai neutrale.
Oltre il content marketing: come differenziarsi con lo Storytelling
Chi fa business lo sa: il problema oggi non è catturare l’attenzione ma rimanere impressi nella memoria del consumatore. Non solo, infatti, sono cambiate le sue giustificazioni d’acquisto, ma chi compra vuole partecipare ed essere sempre più coinvolto nella narrazione del prodotto o del brand. Quando il contenuto è così fondamentale per acquistare/vendere prodotti, servizi, brand, saper costruire una strategia narrativa vincente diventa un asset differenziante.
4 step per fare Storytelling
Prima di vendere un prodotto o servizio, bisogna creare quella narrazione capace di competere sul mercato e distinguersi in mezzo a tanti contenuti.
Ecco gli step attraverso cui costruire un racconto differenziante:
1. Analizza il contesto narrativo. Studia i racconti e le storie dei tuoi competitor. Chi sono i clienti e chi sono i target futuri del tuo racconto?
2. Racconta il problema. Nella tua storia (del prodotto, servizio o del brand) ci dev’essere il problema. Se un tempo si parlava delle virtù e degli aspetti positivi di quel prodotto/servizio, oggi deve accadere il contrario. Domandati qual è il problema del tuo target.
3. Offri la soluzione, ovvero ciò che tu hai per risolvere quel problema. Questo step rappresenta un elemento chiave per differenziarti perché tu devi offrire soluzioni che la concorrenza non è in grado di fornire.
4. Il destino. Chiediti qual è la destinazione finale, cioè dove approda il racconto che vuoi comunicare al tuo target. Ogni impresa ha la propria destinazione, vale a dire l’insieme di obiettivi da raggiungere: mercati da aprire, prodotti da vendere, team da formare. Saper individuare il destino è una delle cose più difficili ma indispensabili da fare. La marca Dove, ad esempio, “con la sua intensa campagna sulla bellezza autentica, ha creato un posizionamento esistenziale e lo ha fatto diventare destinazione di marca e di consumo per i propri clienti che si riconoscono poi in quella indicazione di autenticità”. Il destino dev’essere coerente con i valori dell’azienda.
Ora che conosci gli step da seguire affinché un racconto resti impresso nella memoria del pubblico, è fondamentale capire che tutti noi raccontiamo e comunichiamo continuamente. Questo significa che se non ti racconti, se non racconti efficacemente il tuo prodotto/servizio, qualcuno lo farà al posto tuo.
“All’interno di mercati saturi la competizione è anche narrativa. In mercati così, si conducono battaglie narrative (battle of narrative) per avere la merce più preziosa: la nostra attenzione e memoria”.
3 variabili da tenere in considerazione se si vuole fare Storytelling
1. Le emozioni. La tecnica numero 1 consiste nell’allinearsi con le emozioni del target a cui vogliamo rivolgerci. Tutti i target – gli imprenditori, i privati, quelli contattati via mail, al telefono, sui social – sono stanchi di essere bombardati da informazioni, pubblicità e propaganda. Oggi il target vuole emozionarsi, sentirsi parte di quel prodotto/servizio o di quel brand. Definisci e racconta un’emozione mirata per creare relazioni.
2. Il mezzo. Scegli, in maniera appropriata e specifica, lo strumento mediale attraverso cui vuoi condividere il racconto e l’emozione. Il tuo racconto si consuma meglio on line, sulla carta, in TV? Oppure in un mix di possibili combinazioni? E ancora: quali sono gli eventuali svantaggi di questi strumenti narrativi?
3. Tempo. Scegli i tempi specifici con cui raccontarti. Vuoi raccontare un prodotto o l’azienda in un giorno? In un mese? In un anno? I target devono essere coinvolti nel tempo quindi tieni conto delle tempistiche necessarie all’azienda per costruire un racconto e condividerlo.
Per raggiungere un’ampia fetta di mercato e fidelizzare è necessario dotarsi di strategie e tecniche narrative che permettano di mostrare in maniera chiara ed efficace quali sono i punti di forza del tuo prodotto e di comunicare al meglio la sua importanza nel risolvere i problemi e le necessità dei tuoi clienti.
